Prestiti per Autonomi Cattivi Pagatori: spesso non semplici da ottenere, ma non impossibile.
Quando si parla di prestiti cattivi pagatori per autonomi le opzioni sono alquanto limitate perché questa tipologia di lavoratori, a differenza dei lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che di quello privato) non possono contare sulla garanzia del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) né sulla presenza di uno stipendio fisso con cui poter garantire il rimborso del finanziamento.
Per i prestiti artigiani cattivi pagatori, purtroppo vale esattamente lo stesso discorso fatto appena prima per i lavoratori autonomi. Quando questa categoria di lavoratori viene iscritta, malauguratamente, nel registro omonimo, le porte del credito diventano decisamente ristrette.
Le uniche alternative concrete diventano quelle di richiedere dei prestiti cambializzati oppure dei prestiti con una garanzia extra, come una fidejussione o una garanzia reale (ad esempio laffitto derivante da un immobile di proprietà).
La particolarità dei prestiti cambializzati è quella di essere concessi solo tramite la firma di cambiali, titoli esecutivi facilmente incassabili dallistituto di credito nel caso di inadempienza.
Spesso a questo tipo di finanziamenti si rivolgono i lavoratori autonomi e gli artigiani che non hanno praticamente altra scelta. La caratteristica di questi finanziamenti è proprio la presenza di cambiali a fare da garanzia, le quali sono un titolo esecutivo che permette alla banca o alla finanziaria, in caso di inadempienza, di riprendere in poco tempo la somma di denaro a loro spettante.
In questo secondo caso il prestito è garantito dalla presenza di una fidejussione o di una garanzia reale (come ad esempio un immobile di proprietà).
La fidejussione, o garanzia personale, è concessa da un terzo (solitamente un familiare o un parente) il quale si impegna a rimborsare il finanziamento nel caso in cui il primo debitore non paghi.
La garanzia reale può essere invece data da unipoteca su un immobile di proprietà, come ad esempio una casa.
Non avere una delle garanzie elencate in precedenza rende particolarmente difficile riuscire ad ottenere un prestito se si è iscritti al registro cattivi pagatori.
Il punto è semplice: non si riescono a dare alla società finanziaria o alla banca delle garanzie sufficienti allottenimento del finanziamento, il che porta al rifiuto di eventuali richieste.
Ci sono alcune banche che potrebbero concedere delle carte di credito con fido ai cattivi pagatori e ai protestati, anche autonomi. Tra le tante vi invitiamo a leggere la nostra recensione del fido di Banca Mediolanum.
Questa tipologia di carta permetta di avere un credito da usare alloccorrenza (di solito fino a circa 5.000 euro) e da rimborsare in una somma unica o in varie somme mensili.
Tra le due soluzioni di rimborso consigliamo caldamente la prima perché senza interessi, dato che la seconda comporta il pagamento di un certo interesse (di solito più alto rispetto ai finanziamenti classici).
Ovviamente, risolvere il problema alla radice è la soluzione migliore di tutte, dato che permette di liberarsi da qualunque catena che blocca la normale richiesta di finanziamenti.
Vi invitiamo a leggere la nostra guida su come cancellarsi dal registro dei cattivi pagatori, stando attenti in maniera particolare alle tempistiche perché, se siete prossimi alla possibile cancellazione e potete aspettare nel richiedere un finanziamento, conviene attendere tale cancellazione e poi procedere alla richiesta di un prestito personale classico o di un prestito online.